In un momento come quello attuale, dove crisi e concorrenza, hanno esasperato i toni, portando il termine ”ottimizzazione”, ai vertici delle “Hit Parade” tra le strategie di marketing, ecco che il fattore “X” della dimensione, comincia ad avere un ruolo determinante. Quella fase che vedeva il formarsi di gruppi sempre più grandi, è ormai passata; le mura delle società che si erano unite, in enormi colossi, cominciano a incrinarsi, facendo udire il loro sinistro rumore sempre più frequentemente.
Contrazione dei volumi di fatturato, difficoltà nel gestire quelle spese, che fino a poco tempo prima, non destavano alcun problema, rendono gli studi e le agenzie pubblicitarie di medie e grandi dimensioni, più vulnerabili; goffe e impacciate per la loro struttura, non riescono a muoversi con la necessaria agilità, tra gli ostacoli che inevitabilmente incontrano, divenendo così, facile preda, di realtà piccole, ma temibili, che fortemente motivate, possono fornire gli stessi servizi, con una qualità a volte addirittura superiore, a fronte di un impegno notevolmente inferiore da parte del committente
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